Inafabeto. Inalfabeta, Vincenzo Rabito si inventó una lingua per raccontare la propria vita "disonesta". Senza rete. Proprio come fa Costanza Quatriglio a ogni film, riscrivendo il suo cinema, spiazzandoci come fanno i punto e virgola di questo scrittore verista-beckettiano. Tra repertorio e parola scritta, tra testimonianza orale e paesaggi, tra musica e acrobazie visive, Costanza Quatriglio ci mostra il secolo secondo Rabito, padroneggia la sensibilità, propria e altrui, come rispetta e amplifica sempre l'arte e l'umanità di chi è davanti alla sua macchina da presa. Terramatta; è un gioiello di cinema non etichettabile, un viaggio delicato ed entusiasmante di una cineasta che conferma la diversità, l'unicità del suo sguardo e delle sue storie. (Boris Sollazzo)